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SETTORE CAMPO CATALOGO

1-18; 1-19

Sorbo pero

Nome scientifico: Sorbus domestica L.

Famiglia: Rosaceae

MORFOLOGIA

FENOLOGIA

I frutti cadono dall’albero quando sono maturi ma sono ancora immangiabili; lo diventano subito dopo esser stati distesi sulla paglia. Da mangiarsi quando diventano morbidi e scuri di buccia e marrone di polpa oppure secchi a bagno nel vino o nel liquore.
Secondo Tanno (2014) la cultivar “Sorbo pero” è una sottospecie di sorbo, detto pirifera, d’origine orientale.
Questa cultivar era presente in tutto il territorio molisano, occupando luoghi boschivi, praterie e luoghi incolti o rocciosi (Tanno, 2014). Era usanza diffusa in molte popolazioni molisane raccogliere le sorbe anzitempo, prima che ammezzivano, per spaccarle a metà e seccarle sui graticci. Le varie porzioni s’infilzavano ad un filo formando così rosari o serti che si appendevano in soffitta o in altri locali ventilati per consumarli nelle sere d’inverno vicino al fuoco a bagno nel vino o nel liquore.
Ancora oggi è raro trovarlo e può essere rinvenuto solo rinselvatichito e rinseccolito intorno a qualche rustico dirupato o campo abbandonato.
Quello che chiamiamo frutto (pomo) nella realtà è un falso frutto, perché non si tratta di una trasformazione del solo ovario (come avviene nei frutti veri) ma anche di altre parti del fiore saldate assieme (ricettacolo, altre parti).
La peculiarità che li contraddistingue da ogni altro pomo è la presenza di peluria sui frutti e sulle foglie.
Frutteto di Campochiaro
Tanno M. (Arca Sannita). Frutti antichi del Molise. Pero, melo cotogno e sorbo. Sapori e valori da riscoprire. Palladino editore, 2014, pag. 114-117, 329.

NUMERO CATALOGO

Sd-04

Iscrizione nel Repertorio Regionale delle Varietà di Specie Frutticole (maggio 2012)

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