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SETTORE CAMPO CATALOGO

1-14; 1-15; 1-16

Melo cotogno

Nome scientifico: Cydonia oblonga Mill.

Famiglia: Rosaceae

MORFOLOGIA

FENOLOGIA

I frutti freschi presentano un sapore aspro e acerbo e una consistenza dura e granulosa che li rende praticamente immangiabili. In passato le cotogne erano cotte alla brace per la preparazione di confetture, mostarde e gelatine, e inoltre venivano utilizzate per la profumazione della casa e della biancheria.
La cultivar “Melo cotogno“, detto in dialetto molisano milecutugne, è originario dell’Asia Minore e dell’area del Caucaso (Tanno, 2014). In passato era molto diffuso in Molise così come nel resto d’Italia. 
Il cotogno è tra le prime specie ad esser state addomesticate dall’uomo. Coltivata duemila anni fa nei Giardini pensili di Babilonia e in seguito diffusa in Grecia, poichè il frutto era considerato sacro ad Afrodite e simbolo di felicità, amore e fecondità. Ad oggi, a causa della poca richiesta di mercato, la diffusione della cultivar si è notevolmente ridotta, preservandosi come relittuale.
Quello che chiamiamo frutto (pomo) nella realtà è un falso frutto, perché non si tratta di una trasformazione del solo ovario (come avviene nei frutti veri) ma anche di altre parti del fiore saldate assieme (ricettacolo, altre parti).
La peculiarità che li contraddistingue da ogni altro pomo è la presenza di peluria sui frutti e sulle foglie.
Frutteto di Campochiaro
Tanno M. (Arca Sannita). Frutti antichi del Molise. Pero, melo cotogno e sorbo. Sapori e valori da riscoprire. Palladino editore, 2014, pag. 108-113, 196.

NUMERO CATALOGO

Co-01

Iscrizione nel Repertorio Regionale delle Varietà di Specie Frutticole (maggio 2012)

No