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Arboree

CAVOLO DI VENAFRO

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Codice scheda: IS_052_32_042_07

Famiglia: Cruciferae

Genere: Brassica

Specie: Brassica vulgaris L

Diffusione e mercato: In Italia il cavolo è coltivato in tutte le regioni anche se maggiormente nel centro-sud; infatti le regioni in cui è più diffusa la coltivazione sono: Puglia, Campania, Lazio, Calabria. Queste regioni hanno un forte consumo sul mercato interno (soprattutto nel napoletano) e alimentano una notevole esportazione.

Caratteri botanici e biologici: La maggior parte dei cavoli è originaria del bacino del Mediterraneo e si trova in coltura da tempi molto antichi. Se lasciata sviluppare, la pianta cresce fino a 1,5 metri di altezza, formando abbondanti ramificazioni con rametti fioriferi. I fiori sono gialli e, dopo la fecondazione, in genere incrociata ed entomofila, danno luogo alla formazione di una siliqua portante numerosi semi rotondi, di colore nero bluastro (peso di 1.000 semi pari a circa 3.5 g).

Esigenze pedo-climatiche: Si adatta bene a tutti i tipi di terreno, purché siano profondi, ben aerati e freschi, ben dotati di sostanza organica e con pH intorno alla neutralità. Preferisce climi temperato-freddi e umidi, tollera il freddo ma non il gelo. La coltura necessita di irrigazioni al trapianto e nella fase di ingrossamento della testa. È una coltura intercalare e lascia una buona fertilità residua sia per la notevole massa di residui colturali sia per il tipo di operazioni colturali richieste.

Principali avversità: Tra i parassiti che colpiscono i cavoli ricordiamo: Crittogame: - Alternariosi (Alternaria brassicae); - Ernia delle crucifere (Plasmodiophora brassicae); - Marciumi basali (Sclerotinia spp., Rhizoctonia spp.); - Ruggine bianca (Albugo candiada); - Peronospora (Peronospora brassicae); Insetti: - Afidi (Myzus persicae e Brevicoryne brassicae); - Nottue, Cavolaie (Mamestra brassicae, Mamestra oleracea, Pieris brassicae Pieris rapae); - Elateridi (Agriotes spp.); - Mosca del cavolo (Delia radicum). Inoltre vengono segnalati danni da nematodi, chiocciole e roditori.

Tecnica colturale: La tecnica colturale più appropriata è il trapianto, che può essere eseguito con piantine a radice nuda allevate in semenzaio o con piantine con pane di terra allevate in contenitori alveolati. La densità d'impianto è di circa 2-4 piante a metro quadrato. L'impianto è a fila semplice, con distanza tra le file pari a 50-70 cm. Sulla fila, invece, le piante vanno distanziate: 40-60 cm. La coltura si avvantaggia notevolmente della concimazione organica (30-50 t/ha di letame). Per quella minerale si consigliano 250 kg/ha di N, 100 kg/ha di P2O5 e 250 kg/ha di K2O (ove necessario). Il cavolo è una specie mediamente esigente in elementi nutritivi (particolare importanza è rivestita dal calcio che deve essere apportato in quantità paragonabili al fosforo). Per il contenimento delle erbe infestanti si può ricorrere a sarchiatura, pacciamatura, irrigazione localizzata, oltre a una corretta rotazione colturale.

Raccolta, caratteristiche agronomiche, resa e utilizzazione: La raccolta deve avvenire quando la testa ha raggiunto le dimensioni desiderate, circa 70 giorni dal trapianto; ma in ogni caso le teste devono essere ben compatte. La produzione varia tra 15 e 20 t/ha, a seconda dell’epoca di coltivazione e delle condizioni pedo climatiche. Il cavolo possiede un buon contenuto in sostanza secca (8-9%), in glucidi (4%), un basso valore energetico, un equilibrato contenuto vitaminico e un discreto contenuto in calcio, fosforo e potassio.

Provenienza: Venafro (IS)

Distribuzione sul territorio: Venafro (IS)