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FRUMENTO TENERO BIANCHETTA

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Codice scheda: IS_002_04_001_02

Famiglia: Graminaceae

Genere: Triticum

Specie: Triticum aestivum L.

Diffusione e mercato: Il frumento tenero è un cereale autunno-vernino, noto fin dall’antichità quando era una delle prime colture diffuse su larga scala. É originario dell’Asia sud-occidentale ma da questa regione i frumenti teneri si sono evoluti e diffusi in tutti i paesi a clima temperato, del continente eurasiatico e africano e negli ultimi cinque secoli nei continenti di nuova scoperta (Americhe, Australia). Circa il 65 % della produzione di frumento tenero è utilizzato per l’alimentazione umana sotto forma di pane ed altri prodotti da forno, il 20 % per l’alimentazione zootecnica, l’11 % a semente ed il rimanente viene lavorato nell’industria per la produzione di amido, destrine e glutine. I principali produttori di frumento tenero sono Cina, ex Unione Sovietica, Unione Europea, USA, India, Canada ed Australia. L’Italia è l’unico paese dell’Unione Europea in cui sia la superficie coltivata a frumento tenero, sia la produzione sono diminuite nel tempo, portando il nostro grado di autoapprovigionamento dal 73 % del 1984 a meno del 35 % nell’ultimo biennio.

Caratteri botanici e biologici: Il frumento tenero fa parte del gruppo dei cereali microtermi ed è esaploide (2n=42). E’ una specie con metabolismo fotosintetico di tipo C3. L’apparato radicale del frumento tenero è di tipo fascicolato e presenta delle radici seminali (di origine embrionale, sottili, ricchissime di peli radicali e molto ramificate) e avventizie (di sviluppo successivo che costituiscono la grande massa del sistema radicale). Lo stelo del frumento tenero è un culmo costituito da nodi e internodi; è provvisto di foglie e all’estremità superiore di infiorescenze. Il culmo ha una sezione circolare, con diametro decrescente dalla base all’apice e nella parte interna, in corrispondenza degli internodi, di solito è vuoto. I nodi sono il punto di origine delle foglie, costituite da una guaina avvolgente il culmo stesso. Il numero e la lunghezza degli internodi, l’ampiezza e il portamento delle foglie, il diametro e lo spessore del culmo sono caratteri mutevoli con la specie, la varietà e con gli accorgimenti colturali. Ogni culmo porta all’apice l’infiorescenza che nel frumento tenero è comunemente chiamata spiga. Presenta fiori sessili semplici, cioè attaccati direttamente all’asse. Ogni spiga è formata da un rachide, costituito da corti internodi, che portano ad ogni estremità una spighetta. Ognuna è formata da due glume, che racchiudono diversi fiori, non tutti fertili, contenenti ognuno un ovario. Ciascuno dei fiori protetto da due glumelle, una inferiore e una superiore. Nella parte interna della glumella inferiore si trovano due squamette che rigonfiandosi, dopo la fioritura, provocano l’apertura delle glumelle e la conseguente fuoriuscita delle antere. La spiga è mutica (priva di reste). La granella del frumento tenero è una cariosside, ovvero un frutto secco indeiscente. Si presenta opaca e non vitrescente, la forma è arrotondata e l’embrione introflesso. Il ciclo di sviluppo del frumento può essere suddiviso in 5 fasi fenologiche principali: germinazione, accestimento, levata, fioritura e maturazione.

Esigenze pedo-climatiche: Il frumento tenero si adatta bene ai diversi tipi di suolo, ma predilige i terreni ben dotati, di medio impasto e argillosi. È in grado di sopportare bene i freddi invernali e richiede, a partire dalla levata, temperature crescenti. In fase di maturazione si avvantaggia di un clima caldo e poco piovoso. Si sviluppa meglio, contrariamente ai frumenti duri, in climi freschi e umidi. Il frumento tenero è una pianta a medie esigenze idriche, concentrate soprattutto nel periodo tra la levata e le prime fasi di maturazione, quindi non necessita di interventi irrigui. Invece teme il ristagno idrico, i forti venti e i temporali primaverili in quanto causa di allettamento (soprattutto nelle varietà autoctone a taglia alta) e rottura della spiga.

Principali avversità: Nonostante siano numerose le avversità del frumento, dopo attenta valutazione della gravità degli attacchi e dell’entità del danno, nonché della convenienza economica, non sono necessari interventi appositi durante la vegetazione. Questo vale anche per i frumenti teneri autoctoni che possiedono notevoli caratteristiche di rusticità, soprattutto negli ambienti di provenienza. Comunque, numerosi sono i funghi patogeni che possono attaccare il frumento tenero nei suoi vari organi, dalle radici alla spiga, da soli o in associazione, in tempi diversi o contemporaneamente. Vi sono parassiti considerati secondari in passato che oggi, con l’intensificazione della coltivazione, stanno aumentando la loro pericolosità. I più importanti e comuni sono i seguenti: mal del piede (patogeni vari), ruggini (Puccinia spp.), oidio o mal bianco (Erisiphe graminis), septoriosi (Septoria tritici e Septoria nodorum), carie (Tilletia spp.), carbone (Ustilago tritici) e la segale cornuta (Claviceps purpurea). I parassiti animali che attaccano la pianta di frumento sono: larve degli elateridi (Agriotes lineatus, A. obscurus, A. pilosus), larve della mosca del frumento (Clorops taeniopa, Oscinella frit), afidi (Sitobium avenae, S. granaria) e cimici (Aelia rostrata). Inoltre, la granella immagazzinata è soggetta agli attacchi delle tignole e del punteruolo. Le principali erbe infestanti del frumento tenero sono: monocotiledoni (Avena spp, Lolium spp, Phalaris spp, Alopecurus spp, Bromus spp, con ciclo biologico simile a quello del frumento) e dicotiledoni (Papaver spp, Matricaria, Cirsium, Brassica, Raphanus, Sinapis, Convolvolus, Fumaria, Bifora, Galium, Poligonum, Rumex, con ciclo primaverile).

Tecnica colturale: La coltivazione del frumento tenero bianchetta (microtermo, non alternativo), trae notevoli vantaggi dall’avvicendamento colturale. Sono buone precessioni colturali il mais, la bietola, il pomodoro, la patata, il girasole e le leguminose perché il frumento, in generale, è in grado di utilizzare molto bene il residuo di fertilità lasciato nel terreno da tali colture. Conviene sempre evitare la successione con altri frumenti. Tradizionalmente le lavorazioni preparatorie per il frumento tenero sono le seguenti: - trinciatura dei residui della coltura precedente (ove necessario); - aratura, con rovesciamento completo della fetta, a 30-40 cm di profondità; - affinamento superficiale con successivi passaggi di erpici di vario tipo. In autunno, compatibilmente con le condizioni pedo-climatiche, si provvede alla semina fatta a file con seminatrice tradizionali o pneumatiche; le file sono semplici e la distanza varia da 15 a 20 cm. La densità di semina varia a seconda degli ambienti e delle precipitazioni da 200 a 400 semi germinabili per metro quadrato. Le dosi dei vari elementi nutritivi da apportare con la concimazione vanno stabilite oculatamente per evitare sia insufficienze che eccessi: questi potrebbero costituire semplice spreco o, talora, essere causa di effetti negativi sulla resa. La concimazione potassica si effettua solo nei suoli naturalmente poveri. In tal caso si procederà a una semplice restituzione: 50-100 unità secondo che la paglia resti o venga asportata. Per il fosforo vale analogo ragionamento: si dovranno ogni anno apportare i 60-90 kg/ha di P205. Qualora questi apporti siano necessari, si faranno solo in presemina interrando i concimi. La dose di concimazione azotata va decisa caso per caso, tenendo in debita considerazione l’eventuale apporto di letame. La quantità di azoto da somministrare varia da 60-80, nei suoli più fertili o asciutti, a 100-140 kg/ha nei suoli più poveri o molto umidi. Questa concimazione deve essere effettuata parte in presemina (circa 30%) e parte in copertura. Una tecnica irrinunciabile nella coltivazione del frumento tenero è il controllo delle erbe infestanti. I nuovi orientamenti del diserbo del frumento sono quelli di un’azione mirata con limitazione dell’impiego dei prodotti residuali e quindi della pre-emergenza. La strategia di difesa in post-emergenza è senz’atro nell’ottica di un controllo integrato più mirato, anche se più impegnativa da gestire sia per la scelta del prodotto che per il momento di intervento.

Raccolta, caratteristiche agronomiche, resa e utilizzazione: La raccolta ha inizio quando l’umidità della granella è scesa sotto il 14%. La raccolta del frumento tenero avviene tra giugno e luglio, a seconda delle altitudini. La resa per ettaro può variare sensibilmente per diversi fattori tra cui i principali sono l'andamento climatico stagionale e la tecnica colturale adottata. La produzione media annua in granella è di circa 3,2 t/ha. I dati produttivi sono il risultato medio di 20 anni di prove in Molise. La granella del frumento tenero bianchetta è una cariosside, ovvero un frutto secco indeiscente. Si presenta opaca e non vitrea, la forma è arrotondata e l’embrione introflesso. La spiga matura presenta un tipico colore chiaro. L’altezza della pianta è di circa 109 cm. Il peso ettolitrico è di circa 83,7 kg/hl, mentre il peso di 1000 semi è circa 45,6 g. Le cariossidi hanno un contenuto medio in proteine di circa 12,5% della sostanza secca. Il grano tenero bianchetta è particolarmente adatto alla produzione di farine, le quali vengono utilizzate per la produzione di pane e prodotti dolciari.

Provenienza: Agnone (IS)

Distribuzione sul territorio: Agnone (IS)