Agenzia Regionale per lo Sviluppo Agricolo, Rurale e della Pesca
Famiglia: Fabaceae
Genere: Phaseolus
Specie: Phaseolus vulgaris L.
Diffusione e mercato: I paesi maggiori produttori di fagioli sono: India, Brasile, Cina, Stati Uniti e Messico. Nel mondo i fagioli risultano al 2° posto per importanza dopo la soia. Il fagiolo comune (Phaseolus vulgaris L.) originario dell’America meridionale (Perù, Colombia). In Europa il maggiore produttore è la Spagna, seguita da Portogallo, Italia e Grecia.
Caratteri botanici e biologici: Esistono numerose specie di leguminose da granella molto diverse come botanica e come origine che vengono ascritte al genere Phaseolus, tutte indicate con il termine fagioli. Il fagiolo per antonomasia è il fagiolo comune o Phaseolus vulgaris. Un’altra specie coltivata anche in Italia è il Phaseolus coccineus o bianco di Spagna. Il fagiolo è una pianta erbacea di altezza e portamento variabili, con tipi nani, tipi rampicanti, tipi semirampicanti e tipi prostrati. La tipologia di pianta condiziona il tipo di prodotto. Infatti, le varietà coltivate per la granella secca e la trasformazione industriale, in Italia sono del tipo nano; mentre le varietà rampicanti sono utilizzate nell’orticoltura tradizionale per la produzione per il consumo fresco e caratterizzate da una maturazione scalare. È pianta annuale a rapido sviluppo, con apparato radicale fittonante molto ramificato e piuttosto superficiale. La radice presenta dei tubercoli (carattere tipico delle leguminose). I tubercoli radicali sono il frutto dell’azione di batteri simbiotici azotofissatori del genere Rhizobium naturalmente presenti nel terreno. Il fusto è angoloso e più o meno ramificato a seconda delle varietà e della fittezza delle piante. Il portamento è eretto e cespuglioso nei tipi nani, voluminoso nei tipi rampicanti. Le prime foglie sono semplici, le altre trifogliate con foglioline cuoriformi. I fiori sono riuniti a grappoli in numero da 4 a 10 all’ascella delle foglie, e sono di colore variabile e va dal bianco al giallastro, al rosato, al lilla, al violetto e al rosso vivo. La fioritura è cleistogama ed è contemporanea nei tipi determinati e scalare nei rampicanti. Il frutto è un legume pendulo, pluriseminato, detto baccello, formato da due valve e un solo carpello. La fecondazione è autogama. Le valve dei baccelli si separano con facilità per la presenza di un cordone fibroso lungo le linee di saldatura (“filo”) e hanno strati di tessuto fibroso (“pergamena”) entro ciascuna valva. I semi del fagiolo sono contenuti all’interno dei baccelli in numero variabile e sono costituiti da un tegumento esterno, due cotiledoni e un embrione. Le varietà si differenziano per forma (sferica, allungata, reniforme, appiattita o cilindrica), colore (tinta unita, bicolori o variamente screziati), volume, peso (da 300 a 700 mg), composizione e consistenza dei semi.
Esigenze pedo-climatiche: Data la sua origine tropicale il fagiolo è esigente in fatto di calore. La temperatura minima per lo sviluppo è di 13-14°C., infatti viene coltivato solo nel periodo primaverile-estivo o estivo. Il ciclo emergenza-maturazione ha durata estremamente variabile in funzione del tipo e della precocità della varietà, dell’ambiente di coltivazione e dell’epoca di semina: si va da 80 giorni nei tipi nani precocissimi a oltre 140 giorni nei tipi tardivi a sviluppo indeterminato (rampicante). Il fagiolo teme molto la siccità: in questo caso la pianta appassisce durante le ore più calde, i baccelli abortiscono o contengono pochi semi, i semi non raggiungono il pieno sviluppo. Il clima ideale per il fagiolo è quello di tipo oceanico, con estate né eccessivamente calda né secca, poco ventosa, infatti la maturazione è favorita dal tempo secco. Il terreno più adatto al fagiolo è quello sciolto, fresco, fertile; esso non deve essere troppo calcareo, altrimenti i semi che si ottengono sono duri e di difficile cottura per l’ispessimento del tegumento. Il fagiolo si adatta ai terreni pesanti, purché questi non siano soggetti a formare crosta perché questa è un ostacolo gravissimo all’emergenza delle piantine. Il fagiolo ha una spiccatissima intolleranza per la salinità.
Principali avversità: Gli attacchi parassitari sono la principale causa delle fluttuazioni di produzione che caratterizzano il fagiolo, così come pure sono causa di scadimento qualitativo del prodotto. Le malattie più importanti del fagiolo sono le seguenti: la fusariosi, l’antracnosi, il mosaico comune, la ruggine, la muffa grigia e la batteriosi ad alone. Tra i parassiti si ricordano: gli afidi, il ragnetto rosso e il tonchio.
Tecnica colturale: Data la brevità del ciclo colturale il fagiolo rampicante di Filignano si inserisce bene negli ordinamenti colturali come coltura intercalare; infatti trova la sua migliore collocazione tra due frumenti. La preparazione del terreno nel caso di semina primaverile in coltura principale viene fatta secondo l’itinerario tecnico tradizionale: lavorazione principale a media profondità in estate e ripasso in autunno e/o inverno (compatibilmente con le esigenze pedo-climatiche) per affinare il terreno. La sistemazione idraulica dei campi va curata perché anche il fagiolo rampicante di Filignano stenta molto a nascere e a crescere su terreni freddi e umidi. La preparazione del letto di semina deve essere particolarmente accurata facendo in modo che il terreno sia molto ben amminutato e non soggetto a formare crosta. Nel caso di coltura intercalare la cosa più importante è guadagnare tempo. Pertanto, la preparazione del terreno diventa secondaria, e può risultare ottima anche se minima. La semina del fagiolo rampicante di Filignano si può fare su un lungo arco di tempo (da aprile a luglio). Le file possono essere distanti tra 80 e 130 cm, mirando a realizzare una densità di piante pari a 9-10 per metro quadrato. La semina può essere effettuata con seminatrici e la profondità di semina varia tra 6 e 7 cm. Il seme va conciato accuratamente al fine di prevenire attacchi di crittogame. Il fagiolo essendo una leguminosa, non necessita di concimazione azotata; infatti il piano di concimazione prevede l’aggiunta al terreno di 60-80 Kg/ha di P2O5 e 40-50 Kg/ha di K2O (dove necessari). In terreni estremamente magri o poco favorevoli all’azotofissazione, una concimazione azotata con 20-35 Kg/ha di azoto può risultare vantaggiosa. Le concimazioni vanno effettuate in presemina. Il controllo delle infestanti è indispensabile o con la sarchiatura o con il diserbo. In termini irrigui, il fagiolo rampicante di Filignano segue quanto accade per i fagioli in generale. Infatti, in semina primaverile e in ambienti a clima piovoso e/o con terreni freschi, varietà di fagiolo molto precoci possono maturare la granella senza irrigazione, ma nella generalità dei casi, di varietà a ciclo lungo o di semine ritardate, l’irrigazione è indispensabile. Questo ecotipo rampicante è sorretto da tutori che possono essere fatti con canne, paletti a spalliera e, spesso, disposti a formare una capanna tra due file adiacenti.
Raccolta, caratteristiche agronomiche, resa e utilizzazione: I fiori del fagiolo rampicante di Filignano sono riuniti a grappoli in numero da 4 a 7 all’ascella delle foglie, e sono di colore per lo più bianco. Il peso medio di una pianta è circa di 81 g. Il seme è di forma parallelepipeda, di colore beige-bruno uniforme, di grosse dimensioni. Il contenuto medio in proteine è pari a circa 27,6% sulla sostanza verde e circa 31,2% sulla sostanza secca (umidità del seme 11,4%). Il peso di 1000 semi varia in base alla grandezza del frutto, per questa varietà autoctona è di circa 459 g. I baccelli hanno forma curva e la curvatura è pari a 6 (1= priva di curvatura; 6= forte curvatura a “c”), la lunghezza è di circa 7 cm. Nella piccola coltura le piante di fagiolo si estirpano a mano quando i baccelli hanno cominciato a disseccarsi e si lasciano completare l’essiccazione in campo per essere poi sgranate. La produzione media in granella è pari a circa 1,4 t/ha. I semi in magazzino sono molto soggetti agli attacchi del tonchio, per cui il controllo è indispensabile.
Provenienza: Filignano (IS)
Distribuzione sul territorio: Filignano (IS)