Agenzia Regionale per lo Sviluppo Agricolo, Rurale e della Pesca
Famiglia: Chenopodiaceae
Genere: Beta
Specie: Beta vulgaris L.
Diffusione e mercato: La bietola invernale è un ortaggio la cui diffusione è legata al consumo del lembo fogliare e dei piccioli molto sviluppati (detti coste). Conosciuta in Europa dal XV secolo, viene oggi coltivata in tutti i paesi con clima temperato e in Italia in tutte le regioni.
Caratteri botanici e biologici: La bietola è una pianta erbacea biennale (annuale in coltura) originaria del bacino del Mediterraneo. Presenta una radice fittonante carnosa di 2-4 cm di diametro e 20-30 cm di lunghezza. Le foglie basali sono riunite a rosetta ed hanno un grande lembo liscio con qualche bollosità, sorretto da un picciolo carnoso ed appiattito (costa) di colore verde che può raggiungere i 40 cm di lunghezza. Lo scapo fiorale è angoloso e ramificato, i fiori piccoli, verdastri e sessili riuniti in glomeruli di 2-3 spighe fogliacee, a loro volta riunite in pannocchie; ciascun fiore è costituito da un ovario uniloculare, 5 stami e 3 brevi stigmi; l'impollinazione è anemofila e la fecondazione spesso incrociata, agevolata anche dalla proterandria; la fioritura avviene in primavera-estate e la raccolta del seme in luglio-agosto; il frutto è un glomerulo legnoso grinzoso indeiscente, da marrone chiaro a scuro, contenente 3-5 semi. Il peso di 1.000 semi è di circa 18-24g.
Esigenze pedo-climatiche: La bietola ha basse esigenze termiche e tollera temperature di -2 -3°C, ma presenta esigenze idriche elevate. Si adatta a tutti i tipi di terreno, anche se preferisce quelli profondi, freschi, ben drenati e dotati di sostanza organica, con pH neutro o sub acido.
Principali avversità: Considerando l’utilizzo fogliare della bietola, le avversità più importanti sono quelle a carico della parte epigea, come: la Cercospora (Cercospora beticola), la Peronospora (Peronospora farinosa), la batteriosi (Pseudomonas aptata), le virosi (Virus del giallume e Virus del mosaico), afidi, l'Altica (Chaetocnema tibialis), la Mosca (Pegomya betae), il tripide degli orti (Thrips tabaci), il Ragnetto bimaculato (Tetranychus urticae). Tra gli agenti che provocano problemi all’apparato radicale, si ricordano: il Mal del piede (Phoma betae), i marciumi da Pythium e Rhizoctonia spp. e insetti polifagi (grillotalpe, nottue, elateridi).
Tecnica colturale: La bietola invernale viene coltivata nel periodo autunno-vernino come intercalare. L'impianto può essere effettuato mediante semina o trapianto; con la semina meccanica si effettua una distribuzione a file distanti 30-40 cm, diradando poi a 15-20 cm lungo la fila, realizzando densità di 15-20 piante a metro quadrato; sono necessari 15-20 kg di seme ad ettaro. La concimazione deve essere relazionata ai fabbisogni nutritivi della coltura, che sono di 180 kg/ha di N (frazionato in copertura), 90 kg/ha di P2O5 e 100 kg/ha di K2O. Si avvantaggia dell'apporto di letame maturo (30-40 t/ha). Il fabbisogno idrico della coltura è elevato, ma il periodo di coltivazione permette degli apporti irrigui sporadici. L'operazione colturale più importante, oltre a irrigazione e concimazione, è costituita dal diserbo, il quale può essere effettuato meccanicamente o mediante diserbanti chimici.
Raccolta, caratteristiche agronomiche, resa e utilizzazione: La bietola invernale viene raccolta mediante sfogliatura successiva o taglio dell'intera pianta. Le produzioni oscillano a seconda degli ambienti tra 30 e 50 t/ha.
Provenienza: Venafro (IS)
Distribuzione sul territorio: Venafro (IS)