Agenzia Regionale per lo Sviluppo Agricolo, Rurale e della Pesca
Famiglia: Fabaceae
Genere: Cicer
Specie: Cicer arietinum L.
Diffusione e mercato: Il cece è originario dell’Asia occidentale e si è diffuso in India, in Africa, in America e in Europa in tempi molto remoti; oggi è la terza leguminose da granella per importanza mondiale, dopo il fagiolo e la soia. La superficie coltivata nel mondo è di circa 11 milioni di ettari. In Italia la superficie a cece è scesa a meno di 3.500 ettari, quasi tutti localizzati nelle regioni meridionali e insulari. La maggior parte del prodotto è consumata localmente.
Caratteri botanici e biologici: Il cece (2n = 16) è una pianta annuale, con radice ramificata, profonda (anche 1 m), il che la rende aridoresistente. La radice presenta dei tubercoli (carattere tipico delle leguminose). I tubercoli radicali sono il frutto dell’azione di batteri simbiotici azotofissatori del genere Rhizobium naturalmente presenti nel terreno. Le foglie sono composte, imparipennate, con 6-7 paia di foglioline ellittiche e a margine seghettato. I fiori sono generalmente bianchi, per lo più solitari, dopo la fecondazione del fiore, che è autogama, si forma un legume ovato oblungo e pubescente, contenente 1 o talora 2 semi. I semi si presentano ovati, globulari o angolari, rostrati con tegumento di colore chiaro giallastro o anche di colore scuro con superficie liscia, grinzosa o tubercolata.Tutta la pianta è verde grigiastra e pubescente per la presenza su tutti gli organi di fitti peli ghiandolari che secernono una soluzione acida per presenza di acido malico e ossalico. Il ciclo biologico può durare da 4 a 6 mesi a seconda dell’epoca di semina (primaverile o autunnale).
Esigenze pedo-climatiche: Il cece è una pianta meno resistente al freddo della fava. Infatti in tutto il bacino del mediterraneo il cece si semina a fine inverno e si raccoglie in luglio-agosto. La temperatura ottimale per lo sviluppo oscilla tra 10 e 25 gradi centigradi. Il cece è una pianta a sviluppo indeterminato, che incomincia a fiorire a partire dai nodi bassi e la cui fioritura prosegue per alcune settimane. L’allegagione in genere è piuttosto bassa: per cause varie (alta temperatura o alta umidità o attacchi crittogamici) è normale che quote assai forti di fiori abortiscano. Il cece è una pianta assai rustica, adatta al clima caldo-arido, perché resiste assai bene alla siccità mentre non tollera l’umidità eccessiva. Per quanto riguarda il terreno il cece rifugge da quelli molto fertili, dove allega male, e soprattutto da quelli molto argillosi e di cattiva struttura, quindi asfittici e soggetti a ristagni d’acqua. I terreni più adatti sono quelli di medio impasto o leggeri, purché profondi, dove il cece può manifestare appieno la sua caratteristica resistenza alla siccità. Il cece ha un basso livello di tolleranza alla salinità del terreno. Nei terreni molto ricchi di calcare i ceci risultano di difficile cottura.
Principali avversità: La malattia crittogamica più grave che colpisce il cece è l’antracnosi (Ascochyta rabiei), che produce il disseccamento della parte aerea e che può provocare la distruzione della coltivazione. Per risolvere questo problema si stanno costituendo varietà resistenti; qualche risultato si ottiene con la lotta diretta basata sulla concia del seme e su una irrorazione all’inizio della formazione dei baccelli. Altri funghi che possono provocare danni sono la ruggine del cece (Uromyces cicer), l’avvizzimento, causato da Rhizoctonia spp., Fusarium spp. Verticillum spp. I più seri attacchi di insetti sono portati dalla Heliotis armigera sui baccelli,dalle larve di Liriomyza cicerina minatrice delle foglie, dal Callosobruchus chinensis che attacca i semi in magazzino.
Tecnica colturale: Il cece autoctono di Miranda bene si adatta all’avvicendamento con cereali autunno vernini (frumento, orzo) del quale costituisce una buona precessione, anche se il suo effetto sul terreno, in quanto specie miglioratrice, non è pari a quello di altre leguminose quali fava o pisello. Il terreno destinato al cece va arato (30-40 cm), in modo da consentire il massimo approfondimento radicale, e affinato, compatibilmente con le condizioni pedo-climatiche, prima della semina. Il cece di Miranda in genere si semina a fine inverno, appena passati i freddi più forti (marzo), a file distanti 35-50 cm, mirando a realizzare una densità di piante peri a 25-40 per metro quadrato. La semina può essere effettuata con le seminatrici da frumento o con seminatrici di precisione. La profondità di semina varia tra 4 e 6 cm. Il seme va conciato accuratamente al fine di prevenire attacchi di crittogame sulle plantule. La concimazione del cece deve essere mirata soprattutto a non far mancare alla coltura il fosforo (e il potassio se carente); per l’azoto la nodulazione, se regolare come quasi sempre accade, assicura il soddisfacimento del fabbisogno. Poiché il prelevamento di fosforo è molto limitato, anche la relativa concimazione può essere limitata a 40-80 Kg/ha di P2O5. In terreni estremamente magri o poco favorevoli all’azotofissazione, una concimazione azotata con 20-35 Kg/ha di azoto può risultare vantaggiosa. Le concimazioni vanno effettuate in presemina. Il diserbo del cece può essere fatto con successo in pre-emergenza. Di norma il cece non richiede cure colturali particolari, solo in certi casi è praticata una leggera rincalzatura e in ambienti molto aridi è consigliabile una irrigazione di soccorso.
Raccolta, caratteristiche agronomiche, resa e utilizzazione: La raccolta del cece di Miranda tradizionalmente si fa estirpando le piante a mano e lasciandole completare l’essiccazione in campo; la sgranatura può poi essere fatta a mano o con sgranatrice. Anche la mietitrebbiatura diretta può essere fatta con un certo successo, specialmente se il terreno è perfettamente livellato e se le piante hanno portamento eretto. La produzione in granella media annua è pari a circa 1,45 t/ha. Il peso secco medio di una pianta è di circa 91 g. I semi sono rotondeggianti, lisci, di colore giallo-marrone. Il contenuto medio in proteine è pari a circa 21,6% della sostanza fresca e circa 24,1% della sostanza secca (umidità del seme 10,4%). Il peso di 1000 semi è pari a circa 431 g. Il cece di Miranda è utilizzato prevalentemente per la nutrizione umana.
Provenienza: Miranda (IS)
Distribuzione sul territorio: Miranda (IS)